Il concerto è iniziato …. dopo le atmosfere indiano/etniche di “Pearls on a chain” , ecco un classico immancabile nelle scalette dei concerti di Olivia, “Have you ever been mellow”, da lei reso con la consueta grazia. E tempo ora del primo saluto al pubblico in sala e per un commento sul teatro giustamente da Lei definito “gorgeous” ed ecco un grande pezzo rock : "A little more love" . Siamo stupiti dalla potenza vocale e dalla energia che Olivia riesce ad esprimere , una delle sue migliori performance di sempre paragonabile addiritura a quella del physical tour ove Olivia non dimentichiamocelo, aveva 30 anni di meno
Poi la canzone seguente, dedicata a a tutti i “Sam” presenti in sala. Dopo questo grande classico arriva il segmento dedicato al film Xanadu. Per iniziare l’omonima title track seguita da “Magic” …. mentre apprezziamo che la voce di Olivia stasera sia in buona forma, la prima sorpresa in “Suddendly : nel classico duetto notiamo infatti la mancanza di Steve Real , vocalist maschile, uno dei pilastri della band di Olivia che finora aveva sempre interpretato la parte vocale di Cliff Richard … ma niente paura: nella band di Olivia vi è un altro vocalist , l’eclettico Warren Ham , anche e soprattutto, polistrumentista ai fiati , che non si fa problemi a prenderne il posto rendendo un prestazione vocale più che valida.
Ma ora è giunto il momento del medley dedicato al periodo country di Olivia , dal primo hit “if not for you” fino a “If you love me” passando tra “Let me be there”, “Please Mr please” e “Jolene” . A detta dei critici questa è sicuramente una delle parti meglio riuscite dello spettacolo dove Olivia utilizzando un approccio acustico riesce a trasmettere appieno lo spirito allegro di questi suoi vecchissimi pezzi rivelando al tempo stesso la grande coesione della sua band . A completare la sezione country , un pezzo storico conosciuto da tutti gli americani “Take me home country roads” in cui Olivia invita tutto il pubblico a cantare con Lei dopo alcune brevi parole a ricordo dell’amico John Denver , grande musicista e promotore di iniziative volte alla difesa della natura, prematuramente scomparso agli inizi degli anni 90.
Subito dopo , ricordato da Olivia che il pezzo fosse stato bandito dalle radio dello Utah per il suo testo osè, partono le prime note di “Physical” . La versione proposta è quella classica live, riproposta nella sua interezza quest’anno dopo una lunga assenza, la sonorità è decisamente rock e la voce di Olivia in perfetta forma le rende piena giustizia.
M a questo punto, forse per riposarsi un poco, Olivia cambia completamente genere e ricorda al pubblico che nel 2004 aveva inciso un disco, “Indigo”, in cui rendeva omaggio a grandi interpreti femminili , personaggi come Julie London , Karen Carpenter, Joan Baez e la grande Barbra Streisand. E proprio un pezzo di quest’ultima che Olivia vuole regalarci, “Send in the clowns”. La canzone, eseguita da vivo per la prima volta, è intima , il silenzio in sala assoluto …. solo la voce di Olivia accompagnata dal piano , impegnata in un pezzo sicuramente molto bello e difficile …. il fragoroso applauso che ne segue fa capire che la sua interpretazione non ha fatto rimpiangere la grande Barbra. Seguirà sempre da Indigo (ripubblicato quest’anno negli USA e nel mondo col titolo “Portraits , a tribute to great women of songs”) la già più volte cantata “Cry me a River” di Julie London
- segue-
Ma ora è giunto il momento del medley dedicato al periodo country di Olivia , dal primo hit “if not for you” fino a “If you love me” passando tra “Let me be there”, “Please Mr please” e “Jolene” . A detta dei critici questa è sicuramente una delle parti meglio riuscite dello spettacolo dove Olivia utilizzando un approccio acustico riesce a trasmettere appieno lo spirito allegro di questi suoi vecchissimi pezzi rivelando al tempo stesso la grande coesione della sua band . A completare la sezione country , un pezzo storico conosciuto da tutti gli americani “Take me home country roads” in cui Olivia invita tutto il pubblico a cantare con Lei dopo alcune brevi parole a ricordo dell’amico John Denver , grande musicista e promotore di iniziative volte alla difesa della natura, prematuramente scomparso agli inizi degli anni 90.
Subito dopo , ricordato da Olivia che il pezzo fosse stato bandito dalle radio dello Utah per il suo testo osè, partono le prime note di “Physical” . La versione proposta è quella classica live, riproposta nella sua interezza quest’anno dopo una lunga assenza, la sonorità è decisamente rock e la voce di Olivia in perfetta forma le rende piena giustizia.
M a questo punto, forse per riposarsi un poco, Olivia cambia completamente genere e ricorda al pubblico che nel 2004 aveva inciso un disco, “Indigo”, in cui rendeva omaggio a grandi interpreti femminili , personaggi come Julie London , Karen Carpenter, Joan Baez e la grande Barbra Streisand. E proprio un pezzo di quest’ultima che Olivia vuole regalarci, “Send in the clowns”. La canzone, eseguita da vivo per la prima volta, è intima , il silenzio in sala assoluto …. solo la voce di Olivia accompagnata dal piano , impegnata in un pezzo sicuramente molto bello e difficile …. il fragoroso applauso che ne segue fa capire che la sua interpretazione non ha fatto rimpiangere la grande Barbra. Seguirà sempre da Indigo (ripubblicato quest’anno negli USA e nel mondo col titolo “Portraits , a tribute to great women of songs”) la già più volte cantata “Cry me a River” di Julie London
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