lunedì 20 febbraio 2017

Oliviomani in trasferta a Londra per il concerto di OLIVIA con Amy Sky e Beth Nielsen Chapman

Ecco il racconto del concerto di OLIVIA NEWTON JOHN insieme ad Amy Sky e a Beth Nielsen Chapman tenutosi lo scorso 26 Gennaio alla Union Chapel di Londra.
Protagonisti del viaggio, lo scrivente, Robinsixtifive, accompagnato da due amici fan Giuseppe (Gano) e Barbara, a rappresentare idealmente tutti i fan OLIVIOMANI italiani.
Non starò a dilungarmi troppo sul volo dall’Italia a Londra, effettuato con un vettore low cost, mezzo sicuramente rapido ed economico anche se talvolta hai l’impressione di trovarti non su un aereo ma piuttosto s’un affollato bus. Atterrati a Londra ci aspetta comunque un'altra ora di viaggio fra transfer su treni, metro ed altro. Dopo aver scaricato i bagagli all’hotel e dopo un veloce fish & chips per riempire lo stomaco, alle 17.00 siamo finalmente davanti alla Union Chapel e scopriamo che una 60na di fan sono già in coda!!! Non vi è alternativa, la caratteristica del sito è che tutti i posti pur prevedendo la seduta, siano “non prenotabili” , quindi … chi prima arriva meglio alloggia. Ci mettiamo anche noi in coda e abbiamo modo di conoscere altri due fan italiani e altri fan belgi e olandesi (già incontrati durante la Welness Walk ad Anversa a cui avevo partecipato lo scorso Settembre); chiacchierando riusciamo ad ingannare la noia dell’attesa.
I minuti passano, la temperatura scende e la coda per entrare si allunga … l’ultima mezz’ora è la più dura, la temperatura è ormai vicina allo 0° … gli inglesi in fila con noi dicono che dobbiamo considerarci fortunati: non c’è vento e non piove (sic) .
Finalmente alle 19.15, le porte si aprono e con i piedi ormai ampiamente insensibili, entriamo: il nostro piano prevedeva che Giuseppe e Barbara avrebbero cercato di mettersi in coda per comprare un cd autografato che avrebbe permesso loro di accedere ad un esclusivo Meet & Greet con Olivia, Amy e Beth, scambiare due parole con loro, una foto e … avanti il prossimo. Avendo avuto la possibilità, nella mia “carriera” di fan, di incontrare Olivia diverse volte, questa volta non ho problemi a sacrificarmi e quindi mi fiondo tra le panche per bloccare dei posti, il più avanti possibile. Mentre corro tra le panche mi accorgo che molti posti sono già riservati con un cartello che indica “riservato per ospiti degli artisti”, una sgradita sorpresa per quei fan che, con la speranza di avere dei posti in prima fila, si erano messi in coda addirittura a mezzogiorno. Riesco comunque a trovare dei posti decenti, vicini al corridoio centrale, strategici per quello che avrò intenzione di fare durante il concerto.
Mi raggiungono Giuseppe e Barbara, raggianti, e mi mostrano il pass del M&G che sono riusciti ad procurarsi. Ma adesso è ora di parlare del concerto: la scaletta prevede che ad aprire lo spettacolo sia Ruth Trimble, giovane artista irlandese che esegue suonando il piano alcuni dei suoi pezzi, niente di memorabile certo … però la sua gradevole voce ci fa entrare nel mood acustico del concerto mentre la temperatura dei nostri piedi ritorna gradualmente alla normalità. La ragazza si rivela comunque simpatica, prendendosi in giro mentre si rivolge a noi e dicendo “Siete tantissimi!! Ma siete venuti a vedere solo me, WOW” . Scopriremo poi che il suo ruolo non è solo di artista di supporto, ma di vera e propria componente della band, al basso e al piano.


Dopo un breve intervallo, le luci si abbassano e Olivia Newton-John insieme ad Amy Sky e Beth Nielsen Chapman, entra in scena. Il pubblico si alza tutto in piedi e parte uno scrosciante applauso. Come sempre la visione di Olivia ci scalda il cuore , la sua radiosa bellezza ci ammalia. Ma il concerto non è solo di Olivia e, subito dalla prima canzone, MY HEART GOES OUT TO YOU , ce ne rendiamo conto: 3 voci che si miscelano quasi alla perfezione davanti ad un’audience che le ascolta in rispettoso silenzio. Una breve introduzione da parte delle artiste e, a seguire, LIV ON il pezzo più famoso dell’album e tra i miei preferiti. L’inizio è bellissimo: “Mi sveglio la mattina, grato di ricevere il dono di un nuovo giorno, la luce della speranza sta sorgendo, mi riempie il cuore e scaccia via le mie paure …“ la tentazione di unirsi al coro e cantare insieme a loro è forte ma mi trattengo, timoroso di rovinare l’atmosfera del momento.
Segue SAND & WATER , scritta da Beth Nielsen nel 1994 per superare il dolore della prematura morte del marito per un tumore. Le parole del chorus sono commoventi cantate da Beth con l’apporto corale di Amy ed Olivia : “Ti vedrò nella luce di mille soli, Ti ascolterò nel suono delle onde …..”
Nel pezzo successivo, STONE IN MY POCKET, la ritmica trascinante è scandita solo dalla chitarra di Beth e quindi, incitato da Amy e Olivia, il pubblico si lascia andare a battere le mani. Nonostante il pezzo sia catalogabile come un allegro country rock, il testo della canzone è profondo: ci racconta che il dolore per la scomparsa di una persona cara è come un sasso che ci portiamo in tasca. Una pietra, un peso che ci portiamo nel cuore e che ci ricorda in ogni momento quello che è successo. In ogni caso bisogna andare avanti anche se dobbiamo essere consci che quel peso non sparirà mai.
A questo punto del concerto le 3 ragazze raccontano al pubblico quale è stata la molla che le ha spinte a scrivere ed incidere le tracce di LIV ON . Olivia nel autunno del 2013, in seguito alla perdita devastante della sorella Rona, aveva chiesto ad Amy Sky di aiutarla a scrivere una canzone che le desse la forza di superare il dolore; nel farlo entrambe si erano poi chieste, perché non fare un album intero rivolto a persone che hanno sperimentato una perdita, sia che essa sia un lutto, la perdita del lavoro etc. ? Il passo successivo era stato di coinvolgere nel progetto un amica con cui in passato avevano già collaborato, Beth Nielsen Chapman. L’artista in questione, conosciuta e apprezzata per le sue capacità di songwriter, avendo sperimentato Lei stessa la perdita del marito, aveva aderito con entusiasmo a questa iniziativa.
Il concerto prosegue e , dopo IMPOSSIBLE , ecco a seguire DON’T KNOW WHAT TO SAY , scritta da tutte e tre , un bellissimo pezzo tratto da LIV ON che recita: “Tu non sai che cosa dire , Tu non sai che cosa fare. Quando la vita ti recapita questo , non esistono le parole adatte, non è colpa tua” ….. il dolore è un ponte che non può essere attraversato”
Il concerto così come l’album LIV ON , prevede anche delle interpretazioni singole come in FOREVER BLUE dove Amy , canta accompagnandosi al piano, un suo pezzo inciso nel 2013.
Rientrate Beth e Olivia , è ora il turno di una canzone decisamente allegra, THIS KISS , pezzo country-pop scritto da Beth e portato a primi posti delle classifiche da Faith Hill nel 1998. Nella presentazione, Beth simpaticamente ricorda che coi diritti d’autore incassati per il pezzo … ci aveva pagato le rette scolastiche di tutti i suoi figli. La ritmica di Beth alla chitarra è veramente trascinante è il pubblico partecipa con entusiasmo. Uno tra i pezzi più riusciti della serata.
Ora è il turno di Olivia ad essere sola sul palco e quale pezzo poteva non mancare se non GRACE & GRATITUDE , una delle hit dell’omonimo album; un album che nel suo genere può essere definito come un capolavoro, purtroppo sconosciuto alla maggior parte degli addetti ai lavori del music business.

Ma a questo punto la scaletta prevede un intervallo, sicuramente inaspettato: le tre artiste si rivolgono al pubblico chiedendo se qualcuno abbia una storia dolorosa da condividere. Ci si potrebbe aspettare un silenzio generale ed invece si alzano alcune mani. Porto loro il microfono, ascoltiamo toccanti storie di persone che hanno avuto una perdita e di come queste persone siano poi comunque riuscite a superare il loro dolore ed andare avanti. Il ringraziamento è soprattutto nei confronti di Olivia e della sua musica che da sempre trasmette conforto e serenità ai suoi fan devoti. Si respira un clima di commozione e di vicinanza delle artiste con il pubblico veramente incredibile, un qualcosa che nei tanti concerti a cui ho assistito non avevo mai sperimentato.
Si riprende con due pezzi tratti da LIV ON , I WILL TAKE CARE OF YOU , un pezzo di Amy Sky , da Lei cantato e THERE’S STILL MY JOY , scritta da Beth e cantato da Olivia, forse l’unico pezzo debole della serata.
PHENOMENAL WOMAN , scritta da Amy nel 2000 musicando un testo della poetessa americana Maya Angelou, veniva successivamente ripresa da Olivia ed inclusa nell’album “Stroger than before”. In quella versione le parti cantate, come in un gospel, erano equamente divise tra Delta Goodrem , le stesse Amy e Beth e altre interpreti. Nella versione cantata alla Union Chapel , Olivia , Beth e Amy fanno leva sull’orgoglio femminile che deve spingere una donna , qualunque sia stata la sua esperienza, a dire “…. sono una donna, in modo fenomenale, una donna fenomenale, questa sono io” . 
La canzone successiva è un classico, immancabile in ogni concerto di Olivia, I HONESTLY LOVE YOU. Anche in questa serata Olivia la vuole dedicare a tutti i suoi fan devoti che da tanti anni la seguono con immutato affetto. Entrando nell’ambito della specifica esecuzione, Ruth Trimble al piano sicuramente fa del suo meglio, ma forse la sua performance è un tantino troppo scolastica …. niente a che vedere con il tocco di Dane Bryant , il pianista nel Summer Nights tour, che potete ascoltare nel omonimo cd live. In genere IHLY segna il termine del concerto, ma non è il caso di questa volta e , le sorprese in questa magica serata non sono ancora finite.

La prima sorpresa; le 3 ragazze rientrate sul palco eseguono una cover acustica di HAPPY , il brano portato al successo planetario da Pharrel Williams nel 2014 con 14 milioni di unità vendute. Scorrendo il testo:
“ ...Batti le mani se ti sembra di essere (come) una stanza senza un tetto. Perché sono felice. Batti le mani se ti senti che la felicità sia la verità. Perché sono felice. Batti le mani se sai cosa è per te la felicità. Perché sono felice. Batti le mani se senti che è quello che vuoi fare ...” 
Un invito a non vergognarsi di essere felici, un invito a coinvolgere le persone meno fortunate di noi cercando di trasmettere loro almeno un poco di gioia. Tutto il pubblico è coinvolto e partecipa, spellandosi le mani, con entusiasmo alla jam session vocale di Amy, Beth ed Olivia eseguita in pratica senza accompagnamento strumentale.
Il pezzo successivo è IMMORTALITY , presente su LIV ON , e musicato da Beth su un testo poetico scritto nel 1932 da Mary Elizabeth Frye. Le parole, intense e profonde, dicono: " ...Non piangere sulla mia tomba, io non sono lì …..Io sono (come) la luce del sole sul grano maturo, io sono (come) una gentile poggia autunnale ..." 
La presenza di una arpista contribuisce alla spiritualità del pezzo che, conclude il concerto. Ma ora è giunto il momento della mia missione; qualche secondo prima che si spengano le ultime note, approfittando dell’oscurità e della mia posizione strategica in prossimità del corridoio, mi lancio verso le prime file e rimanendo accovacciato mi posiziono sotto il palco. Con me ho una scatola di cioccolatini italiani da consegnare nella mani di Olivia, un sorta di tradizione da rispettare. Olivia è sul palco e ringrazia il pubblico, sono indeciso se osare di chiamarla ma colgo uno sguardo del road manager che da dietro il palco mi fa segno di andare avanti.
La chiamo, lei mi vede …. mi riconosce …. mi allungo e le porgo la scatola. Lei mi ringrazia e mostra al pubblico il mio regalo. Il tutto dura pochi secondi ma sono attimi indimenticabili, catturati in alcune foto scattate dagli amici fan presenti in prima fila.
Il concerto purtroppo è finito e la gente comincia a sfollare dalla chiesa …. ma non è il nostro caso: due Oliviomani questa sera incontreranno Olivia e, per una di loro, sarà la prima volta. Il gruppo con il pass è sicuramente nutrito, 60 - 70 persone, a cui si aggiungono gli amici di Olivia, Amy e Beth che hanno la precedenza e vengono indirizzate dietro le quinte dal road manager che, rientrato, invita coloro che sono pass-muniti a mettersi in fila. Segue un blando controllo volto a verificare che tutti abbiano le credenziali per poi accedere al Meet & Greet. Durante il check mi defilo e mi sposto su una panca laterale, pronto a spiegare nel caso mi venisse chiesto che, essendo insieme ai miei amici, non avrei certo intenzione di aspettarli fuori al freddo. Un ulteriore sorpresa, il manager a questo punto annuncia che le foto e l’incontro con Olivia, Beth ed Amy avverranno nell’atrio di ingresso della chiesa. Dalla mia posizione mi rendo conto che il controllo non potrà essere rigoroso e mi reinserisco nella fila insieme agli altri fan. I secondi a disposizione di ciascuno sono veramente pochi, e quindi arriva velocemente il nostro turno. Giuseppe e Barbara vanno da Olivia, per scambiare due parole e per la foto di rito. Giuseppe ha modo di dire che vengono dall’Italia insieme a Robin (indicandomi), quello dei cioccolatini . Olivia alza la testa e mi saluta di nuovo con un breve gesto. Tanto mi basta.
Usciti nella fredda notte londinese, Barbara esprime la sua gioia nell’essere riuscita finalmente ad incontrarLa e a parlarLe anche se mi confessa di non ricordarsi le parole esatte. La consolo, ci siamo passati tutti, essere vicini ad Olivia le prime volte è un emozione indescrivibile, difficile da spiegare a chi non l’ha mai provata. In quei momenti, ti si secca la gola e la memoria è annebbiata. Chi invece ha avuto la fortuna, di essere riuscito ad incontrarla in diverse occasioni, potrebbe descrivere ogni nuovo “contatto” come l’emozione che uno proverebbe nell’incontrare una cara amica che non vedeva da qualche anno. Ciò forse potrebbe sembrare una “profanazione” ma è quello che Olivia veramente vuole essere per i suoi fan: non un icona irraggiungibile ma una persona, “autentica”, umile e semplice nonostante abbia avuto modo, nel corso della sua incredibile carriera, di incontrare primi ministri, regine e 4-5 presidenti americani. Questa è l’essenza di Olivia che la rende unica e, d’altronde, come è possibile non amare ed ammirare, senza alcuna riserva, Chi che, per descrivere la comunanza e l’affetto che oggi prova per le sue amiche e compagne di tour, durante il concerto semplicemente ci ha detto: “tre anni fa ho perso una sorella ma poi, ne ho guadagnate due “

by Robin65